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Partita nel letto
viaggiavo a tentoni
le stecche di osso nei fianchi
ad addomesticarmi
ruotavo occhio e pupilla
la testa nera di capelli
alzava sopracciglia dello stesso pelo
folto
tentennavano le lucciole interne
fra i piedi gelati e le narici
di solo profumo
scendendo al ventre
scollavano un canto
d'usignolo
redento alle crisi
di sola solitudine
pura
essenziale
nuda
ricci sul cuoio
del mondo vagano
le stesse pregiate
cordure del salto in avanti
strisciando ringraziano
lesta lesta
corri corri
detesto immaginarmi
di correre se i piedi non
muovono
Acqua sui fossi
salto e salto
le pozze inferme
m'ascoltano
rombi di luce sui travi
del tetto
è mattina
FEDERICA NIGHTINGALE, Torino